Oltre 2.200 biglietti venduti per la festa promozione in casa. E’ il giorno delle ricorrenze: delle promozioni dell’86, del ’94 e del 2002, ma soprattuto dell’addio a Giambruno e al medico sociale
TERAMO – «Il destino ha voluto che non vincessimo a Pescara nonostante le 16 palle gol create, il destino vuole farci festeggiare in casa. Sono contento per tutte le componenti che ruotano attorno al Teramo: meritiamo questa promozione, siamo primi dall’inizio, abbiamo dimostrato di essere i più forti su tutti i campi, ma domani non possiamo sbagliare e non sbaglieremo“: dà la carica ai suoi, il tecnico Marco Pomante, sul cui sguardo trapela l’emozione e la gioia per un traguardo che domani toccherà con mano assieme ai suoi giocatori e alla sua società.
Al Teramo al Bonolis, contro il Capistrello, basterà non perdere. Ma siamo sicuri che una squadra come quella biancorossa, un rullo compressore finora con i suoi 82 punti, 26 partire su 32 giocate, con 4 pareggi e appena due sconfitte, 93 reti segnate e 23 subite, dominatrice del torneo di Eccellenza, non si farà sfuggire l’occasione di chiuderla qui, con due giornate di anticipo sulla conclusione del torneo e brinderà alla promozione in serie D.
“E’ stata la prima settimana di lavoro pieno dopo due mesi di impegni serrati che un po’ hanno influito – ha aggiunto Pomante al termine della rifinitura odierna -. Non riesco ad immaginare come reagirò dopo il fischio finale: è stato un anno pieno di sacrifici, spero di godermela come tutta la tifoseria». Una tifoseria che aspetta di festeggiare sugli spalti del Bonolis, che avrebbero potuto esser ancor più pieni se parte dei sostenitori biancorossi non fossero rimasti fuori della stadio in aperto e nota polemica contro il gestore dell’impianto ed ex presidente del Teramo, quel Teramo che due anni non si iscrisse al campionato di Serie C azzerando la sua storia sportiva.
Ciononostante sono oltre 2.200 i biglietti venduti (a cui va aggiunta la quota abbonati) per il match di oggi alle 15. Corsi e ricorsi di una storia lunga oltre un secolo, in cassa biancorossa: il 17 aprile del 1994, trent’anni fa, il Teramo allenato da Aldo Ammazzalorso (quello dei Tortora, Grilli, Di Giuseppe), vinse il campionato di Interregionale e approdò di nuovo in Serie C2; il 20 aprile del 1986, era stata la squadra allenata da Giorgio Rumignani, il ‘Teramo dei record’ (quello dei Barboni, Solfrini, Cappellacci, Pierleoni, solo per citarne alcuni) a centrare il salto in Serie C1, tutte con largo anticipo sulla fine del campionato, ma ancora il 21 aprile del 2002 quando la suqdra del presidente Romy Malavolta approdò di nuovo in C1: coincidenze sportive emozionanti, che si rinnoveranno con la promozione di oggi (scongiuri premettendo), allungando un elenco di successi e di risalite dopo le sventure.
Ma sarà anche il giorno del ricordo di due grandi della ‘stanza dei famosi’ biancorossa: Giambruno ‘Teschione’ Pucci, capo ultras della mitica Curva est del Comunale, e Gaetano ‘Nino’ Bonolis, storico medico sociale del Teramo, a cui è intitolato. lo stadio. Il primo morì appena dopo aver festeggiato quella vittoria del ’94, a soli 29 anni: oggi è stato ricordato proprio dagli spalti di quella vecchia curva che è stata la casa della tifoseria biancorossa per tanti decenni, da quei tifosi che non dimenticano: “Viveva per voi, vincete per lui”, è riecheggiato, accompagnata da un ‘fumogenata’ rossa, il coro ultrà che accompagnava lo striscione ai piedi della Est all’indomani della perdita di ‘Teschio’. Quale miglior incitamento per la squadra di Pomante per vincere domani?
A Nino Bonolis va il ricordo di una presenza costante e disinteressata, animata dalla pura passione per i colori biancorossi, nel giorno dell’undicesimo anniversario della sua scomparsa. La malattia ci tolse a tutti noi un patrimonio immenso fatto di competenza e appartenenza, un cuore pulsante, lui che i cuori li aveva studiati e curati, di fede per il calcio di casa nostra. Il fardello è pesante, ma il Teramo di oggi ha le potenzialità per non deludere. E contro il Capistrello non deluderà.
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